L’ecografia è un potente strumento diagnostico, utilizzato per valutare diverse condizioni mediche. Si tratta di una metodica assolutamente non invasiva che sfrutta gli ultrasuoni emessi da particolari sonde che semplicemente poggiate sulla pelle permettono di generare in tempo reale immagini delle strutture interne del corpo.
L’ecografia mammaria: a cosa serve?
Nell’ambito dell’individuazione precoce delle fomazioni maligne alla mammella, sia nelle donne che negli uomini, l’ecografia rappresenta uno strumento prezioso.
Questo tipo di indagine permette infatti di verificare la presenza, le dimensioni e altre caratteristiche di anomalie strutturali anche molto piccole. L’ecografia mammaria è quindi il primo tipo di indagine che si raccomanda per visualizzare noduli o masse, esaminarne le caratteristiche morfologiche ed il modo in cui sono connessa al tessuto circostante. Durante l’ecografia mammaria si esaminano sempre, ad esempio, anche i linfonodi ascellari.
Quali sono i vantaggi dell’ecografia?
Innanzitutto si tratta di una procedura completamente indolore e sicura, poichè gli ultrasuoni non hanno alcuna controindicazione e per questo l’ecografia rappresenta uno strumento adatto anche a soggetti particolarmente sensibili come le donne in gravidanza. In secondo luogo, nelle donne fino a quarant’anni il cui tessuto ghiandolare è più denso, l’ecografia è più adatta poichè raccoglie maggiori informazioni rispetto alla mammografia. Infine l’ecografia è sempre abbinata alla mammografia nei casi in cui sia necessaria una indagine più accurata e viene prescritta, nelle situazioni in cui è utile un monitoraggio più frequente, nell’intervallo annuale tra una mammografia e l’altra.
Non tutte le ecografie sono uguali!
Sfruttare al massimo il potenziale diagnostico di questo esame dipende da due fattori principali: caratteristiche tecniche del macchinario e competenze dell’operatore.
La qualità del macchinario si valuta in base a:
- Numero di pixel: più alto è migliore sarà la risoluzione dell’immagine. Gli ecografi moderni di fascia alta offrono una risoluzione maggiore rispetto ai modelli più datati.
- Frequenza della sonda: Le sonde a frequenza alta (come 7-15 MHz) danno immagini più dettagliate ma penetrano meno nei tessuti, quindi sono utili per esami superficiali (tiroide, mammella, muscoli). Le sonde a bassa frequenza (2-5 MHz) penetrano di più e sono adatte per organi più profondi (fegato, reni).
- Impostazioni dell’immagine: Parametri come la profondità e il focus influenzano direttamente la nitidezza e la chiarezza dell’immagine. Regolazioni ottimali consentono di migliorare il contrasto e mettere a fuoco i dettagli necessari.
Un operatore esperto sa come posizionare la sonda, interpretare le immagini e regolare al meglio le impostazioni dell’ecografo. Inoltre un medico radiologo competente sa che per una buona diagnosi attraverso le immagini è fondamentale la conoscenza della fisiologia e delle patologie. Per ottenere un’immagine chiara, infatti, è fondamentale sapere dove e come esaminare, specialmente in aree più difficili o con strutture sovrapposte.
Presso il Poliambulatorio Vallerano possiamo contare su un ecografo di ultima generazione e sulla dott.ssa Elia, un medico ecografista con una formazione approfondita, altamente specializzata e con anni di esperienza. Una combinazione, questa, che garantisce esami accurati e una diagnosi precoce che aumenta sensibilmente le probabilità di guarigione.
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